
Negli ultimi mesi sto lavorando con particolare convinzione su un tema che credo possa cambiare il futuro turistico della nostra città: il turismo delle radici. Un turismo che non si limita alla visita di un luogo, ma che parla di emozioni, identità, memoria e famiglia. È un modo diverso di viaggiare, più profondo, più umano, capace di creare legami veri tra chi parte e chi accoglie.
Agropoli ha avuto un ruolo importante in questo percorso partecipando, insieme all’Associazione Cilentomania e a diversi professionisti del territorio, al ROOT-IN di Matera, uno dei principali eventi italiani dedicati al turismo delle origini. È stata un’esperienza preziosa, che ci ha confermato un aspetto fondamentale: le comunità italiane nel mondo sentono un richiamo forte verso i luoghi da cui tutto è iniziato. Vogliono tornare dove un tempo hanno vissuto i loro nonni e bisnonni, vogliono toccare con mano la loro storia familiare.
La nostra città conosce molto bene il fenomeno dell’emigrazione. Molte famiglie sono partite verso gli Stati Uniti, il Sud America, il Cile, l’Argentina, il Brasile. Oggi, i loro discendenti cercano esattamente ciò che Agropoli può offrire: le radici, i ricordi, le case, i racconti tramandati di generazione in generazione. Per questo non abbiamo intenzione di limitarci a organizzare iniziative solo qui. Il nostro impegno ci porterà nelle loro comunità, nelle loro città, nelle associazioni oltreoceano, perché è lì che possiamo costruire un ponte reale e profondo. Racconteremo Agropoli direttamente a chi la porta nel cuore senza averla mai vista o avendola conosciuta solo attraverso i racconti di famiglia.
In questi mesi ho avuto l’opportunità di incontrare associazioni di italiani all’estero, comunità di discendenti negli Stati Uniti e in Sud America, professionisti del settore e studiosi come il professor Raffaele Palumbo, uno dei principali punti di riferimento del turismo delle radici nel Sudamerica. Tutti condividono lo stesso desiderio: riportare ad Agropoli le sue radici diffuse nel mondo.
E proprio in questo percorso si inserisce un progetto a cui tengo particolarmente. Sto lavorando per far tornare i nostri gemelli di Chili, negli Stati Uniti, già per la prossima Pasqua, in occasione del Torneo Internazionale Città di Agropoli. Sarebbe un gesto simbolico ma potentissimo, un modo per dimostrare che questo ponte con le Americhe non è un’idea astratta, ma un cammino concreto che stiamo costruendo giorno dopo giorno.
Il turismo delle radici sta crescendo in tutto il mondo con numeri impressionanti: oltre 80 milioni di italiani e discendenti potenzialmente interessati, più di 6 milioni di arrivi in Italia nel 2024 legati alle origini, un valore economico che supera i 5 miliardi di euro. Sono dati che parlano chiaro e che ci confermano che questa è una strada strategica, un’opportunità reale per il futuro di Agropoli.
Ed è proprio su questa strada che stiamo camminando, con visione, passione e la volontà di costruire legami che durino nel tempo.


